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pallotte cacio e uovo
“Cucina popolare frentana: tracce d’identità”, dal primo all’undici dicembre torna la quarta edizione del progetto

“Cucina popolare frentana: tracce d’identità”, dal primo all’undici dicembre torna la quarta edizione del progetto

La divulgazione di ricette identitarie, il coinvolgimento dei protagonisti e la proposta a tavola di speciali menù appositamentepensati per la rassegna di cultura enogastronomica. Da domani primo dicembre fino all’undici, torna, con l’edizione d’inverno, Cucina popolare frentana, il progetto di Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano che, attraverso narrazioni autentiche e il coinvolgimento di interpreti spesso non blasonati, ha l’obiettivo di restituire dignità ai saperi della tavola. Sono quattordici le strutture, tra agriturismi e ristoranti, che si trovano a Lanciano, Altino, Borrello, Casoli, Guardiagrele, Montazzoli, Palombaro, Pizzoferrato, Rocca San Giovanni, San Martino sulla Marrucina, Scerni e Torricella Peligna, che ospiteranno il quarto appuntamento della rassegna. In questi borghi della provincia di Chieti, all’interno dei loro locali, osti, cuochi, ristoratori che in molti casi sono anche contadini, allevatori, norcini, olivicoltori, diventeranno i primi ambasciatori di saperi e prodotti locali anche attraverso attività specifiche rivolte ad avventori e turisti. Inoltre ciascuna struttura porterà in tavola un menù specifico a 35€ (con un calice di vino in abbinamento) realizzato in esclusiva per la manifestazione (che si svolgerà dal 1° all’11 dicembre). Sulle tavole dell’edizione Inverno, sarà possibile trovare: pallotte cac’ e ove, pizza “scima”, zuppe di legumi, polenta con baccalà e peperoni; primi piatti di pasta fresca tirata a mano tra cui tacconi, ndurcilloni, chitarra, sagnette; secondi di carne di maiale, papera, agnello e coniglio preparata sotto il coppo con le patate, al tegame con formaggio e uova e alla brace. Tra i dolci, le tradizionali preparazioni natalizie, la classica pizza dolce, la pizza di formaggio e la pasticceria secca tra cui i cellipieni di Montazzoli, le pizzelle con la crema, i tarallucci, le totare casolane. Cucina Popolare Frentana è anche uno strumento di divulgazione e conoscenza di una zona della provincia di Chieti che può contare su un patrimonio immateriale autentico e profondamente legato all’agricoltura, che da Lanciano guarda verso il primo entroterra fino alla montagna madre e alle colline del Vastese, un’area che può contare su un patrimonio immateriale autentico e profondamente legato all’agricoltura. Una prima raccolta di immagini, filmati e videointerviste documenta infatti le originali testimonianze dei protagonisti, le preparazioni di alcuni piatti e le ricette identitarie della cucina popolare frentana. Preparata con l’utilizzo di materie prime spesso molto umili, la ricetta, restituita nei filmati realizzati dal regista lancianese Francesco Enzo Testa, diventa così uno strumento essenziale per rivelare in pochi minuti il valore intrinseco della civiltà agro-pastorale del territorio che dalla Majella orientale guarda il mare; per parlare di cibo, di come si produce e di come si trasforma ma anche per raccontare rituali autentici e mostrare gli antichi strumenti di cucina, dal coppo ai tegami di terracotta. Girate nei campi e all’interno delle strutture, con le indicazioni su prodotti e preparazioni che arrivano dalla viva voce degli osti custodi, le videoricette sono state pubblicate sul canale YouTube “Cucina Popolare Frentana” (https://www.youtube.com/channel/UCV6VuFUHZNg15qsRUmBG4xg) e contestualmente proposte sulle pagine social Instagram e Facebook del progetto, facendo registrare in questi mesi un interesse crescente. “Accanto al prezioso lavoro di conservazione e di divulgazione di un patrimonio culturale che rischia in parte di scomparire, fatto di ricette, strumenti, riti gastronomici legati alle stagioni e a speciali ricorrenze; con questo progetto intendiamo costruire – hanno spiegato i promotori Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano – un cammino moderno di riscoperta della tradizione gastronomica locale che possa stimolare sensibilità nuove e generare economia all’interno di un processo che porti alla conoscenza e alla consapevolezza dell’inestimabile patrimonio della cultura agro-pastorale abruzzese. Il nostro impegno e quello di tutti i protagonisti, che rappresentano il vero valore aggiunto di Cucina popolare frentana, che, teniamo a ribadire un progetto a più voci – hanno concluso – è anche quello di sostenere e tutelare i piccoli produttori e raccontare al meglio il territorio frentano più autentico a partire da un ingrediente da proteggere, l’artigianalità, che è anche unicità, con l’obiettivo di custodire il patrimonio di saperi che esiste dietro a ogni piatto”. Per partecipare all’iniziativa basterà contattare direttamente il locale scelto per vivere la propria esperienza enogastronomica e definire la prenotazione. Di seguito gli agriturismi e ristoranti che aderiscono: Aia Verde (Pizzoferrato), Caniloro (Lanciano), Colle Tripio (Guardiagrele), Cuore Rosso (Altino), Fattoria dell’Uliveto (Scerni), Il Grappolo d’Oro (Lanciano), Il Vecchio Moro (Torricella Peligna), La Brocca (San Martino sulla Marruccina), La Collinetta (Montazzoli), Osteria La Frasca (Scerni), Shangrilà (Borrello), Trattoria del Pagano (Palombaro), Travaglini (Casoli), Za’ Culetta (Rocca San Giovanni). Per leggere i menù: Instagram Cucina Popolare Frentana | Facebook Cucina Popolare Frentana | Siti delle strutture che

Cucina popolare frentana, divulghiamo insieme la tradizione

Cucina popolare frentana, divulghiamo insieme la tradizione

La Cucina Popolare è un’iniziativa a cura del GAL Maiella Verde con Slow Food Lanciano, che coinvolge una rete di ristoratori custodi dei saperi e dei sapori della nostra terra. Dal 30 agosto è partita una nuova campagna social per Cucina Popolare Frentana che prevede: elenco e indirizzi di ristoratori per menù di fine estate campagna promozione sul canale youtube engagement su vari contenuti recruitment altre attività (agriturismi e ristoranti tipici) per partecipare alle prossime edizioni. Quest’ultimo obiettivo è fondamentale per una comunità di custodi sempre più coesa e per tramandare il patrimonio identitario della cultura popolare frentana. Grazie al coinvolgimento di ristoratori ed osti custodi, con la proposta di preparazioni e pietanze che raccontano il valore intrinseco della civiltà agro-pastorale di un territorio ricco e meraviglioso, siamo convinti di costruire un cammino moderno di riscoperta della tradizione gastronomica, capace di stimolare sensibilità nuove e generare economia in un processo che porti alla conoscenza delle produzioni locali, degli operatori, di nuovi spazi di consapevolezza. Chiunque, proprietario di un agriturismo o ristorante nella provincia di Chieti e custode di ricette tradizionali, sia interessato ad unirsi all’ambizioso progetto di divulgare la cucina tradizionale frentana può contattarci attraverso le nostre piattaforme per entrare a far parte della Comunità di

Si apre una nuova fase progettuale

Si apre una nuova fase progettuale

Nuova programmazione e comunità degli osti custodi sempre più coesa. Le ricette autentiche della cucina popolare frentana, che rappresentano l’incontro magico fra gastronomia e antropologia, sono il cuore del progetto di Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano. Nato per recuperare, e soprattutto, diffondere e comunicare il valore che la cultura popolare porta con sé e restituire, conoscenze e abitudini della civiltà contadina e l’incanto di certi riti gastronomici, il progetto “Cucina popolare frentana” racconta il patrimonio identitario del territorio frentano su un doppio binario. Da un lato l’esperienza diretta nei locali grazie al coinvolgimento di ristoratori ed osti custodi, con la proposta di preparazioni e pietanze che raccontano il valore intrinseco della civiltà agro-pastorale di un territorio ricco e meraviglioso che dalla Majella orientale, la montagna madre, guarda il mare, dall’altro la documentazione attraverso foto, video ed interviste che permetteranno di raccogliere in digitale le testimonianze oltre a un vademecum con le ricette identitarie del territorio. E sono tante le interviste e le video ricette già disponibili sul Canale YouTube di Cucina Popolare Frentana. Siamo convinti che parlare di cucina popolare oggi non sia solo uno strumento per fare memoria, ma per costruire un cammino moderno di riscoperta della tradizione gastronomica, capace di stimolare sensibilità nuove e generare economia in un processo che porti alla conoscenza delle produzioni locali, degli operatori, di nuovi spazi di consapevolezza. Per scoprire i nuovi orizzonti progettuali. Buon nuovo viaggio nella cultura gastronomica del territorio

La tavola dell’estate

La tavola dell’estate

Dura un’intera stagione, la terza edizione della rassegna Cucina popolare frentana, tracce d’identità! Festeggiamo l’estate con un’edizione straordinaria della nostra iniziativa che durerà fino a settembre! Nei locali aderenti per tutta la stagione sarà possibile incontrare i veri piatti dell’autentica cucina frentana in menu appositamente studiati per l’occasione e proposti a prezzo convenzionato. Saranno, inoltre, diffusi e disponibili in ciascuna struttura che aderisce al progetto materiali informativi utili ad approfondire conoscere meglio obiettivi e attività del progetto. Infine agriturismi, osterie e ristoranti della comunità degli osti custodi della cucina popolare frentana saranno riconoscibili attraverso un targa che sarà apposta all’ingresso delle strutture che recita “Qui si tramanda la cultura gastronomica

Secondo step di progetto

Secondo step di progetto

La cucina popolare frentana a primavera Esperienze gastronomiche e videointerviste per restituire dignità ai saperi della tavola. Da un lato l’esperienza concreta dentro gli agriturismi e dall’altro videointerviste ai custodi dei saperi e prodotti locali e le ricette pubblicate in rete. Leggi qui la relazione sul secondo step di progetto che vede come protagonista la tradizione gastronomica della stagione primaverile su Cucina popolare frentana, il progetto annuale di Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano che ha l’obiettivo di restituire dignità ai saperi della tavola grazie a narrazioni genuine ed interpreti spesso non blasonati. Attraverso il coinvolgimento dei protagonisti, la divulgazione di ricette identitarie e la proposta a tavola di menù espressamente pensati per la rassegna; nel corso del 2022 Cucina popolare frentana racconterà il meglio della cultura gastronomica del territorio teatino che da Lanciano guarda verso il primo entroterra fino alla montagna madre e alle colline del Vastese, un’area che può contare su un patrimonio immateriale autentico e profondamente legato all’agricoltura. La tavola di primavera Sono dodici le strutture, tra agriturismi e ristoranti, che si trovano a Lanciano, Altino, Casoli, Guardiagrele, Rocca San Giovanni, Palombaro, Pizzoferrato, San Martino sulla Marrucina, Scerni e Torricella Peligna, che hanno il secondo step della rassegna. Qui osti, cuochi, ristoratori che in molti casi sono anche contadini ed allevatori, diventeranno i primi ambasciatori di saperi e prodotti locali anche attraverso attività specifiche rivolte ad avventori e turisti. In particolare ciascuna struttura porterà in tavola un menù specifico a 30€ (con un calice di vino in abbinamento) realizzato in esclusiva per la manifestazione (che si è svolta dal 20 aprile al 4 maggio) che si ripeterà ciclicamente, nel corso dell’anno, in corrispondenza con il cambiamento delle stagioni. Tra i piatti proposti nell’edizione di primavera: pallotte cac’ e ove, frittatina con mugnoli selvatici, pizza “scima”, primi (rigorosamente di pasta fresca tirata a mano) e secondi proposti con carciofi, asparagi, erbe di campo, l’immancabile agnello, ma anche il capretto cucinati sotto il coppo con le patate e al tegame con formaggio e uova e diverse pietanze

cucina popolare forchette
Cucina popolare frentana e civiltà contadina, il nostro progetto

Cucina popolare frentana e civiltà contadina, il nostro progetto

La cucina popolare è cultura, identità. Fondata sulla semplicità e su materie prime spesso umili, la cucina popolare è legame con la terra e con il lavoro. Anche per questo ogni prodotto e ogni ricetta hanno storie e tradizioni spesso antiche di secoli. Terra di antiche origini e tradizioni, sebbene abbia un patrimonio gastronomico forse meno noto di quello di altre regioni, l’Abruzzo può essere considerata, tra le regioni italiane, una di quelle in cui le tradizioni gastronomiche vengono ancora conservate nella quotidianità dell’alimentazione familiare. Custodite da nonne e madri, le ricette, che sono innanzitutto cura nella scelta delle materie prime e attenzione nelle preparazioni, talvolta molto esigenti in termini di tempi, così come la pratica di certi interessanti rituali, punto di incontro magico fra gastronomia e antropologia; rischiano però di essere perse. Come recuperare, e soprattutto, diffondere e comunicare il valore che la cultura che la cucina popolare porta con sé? Come restituire conoscenze e abitudini della civiltà contadina e l’incanto solido e misterico di certi riti legati alla cucina popolare? Ecco la nostra proposta. Per approfondire, leggi il progetto in

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Cucina Popolare Frentana, quali sfide? Intervista a Raffaele Cavallo

Cucina Popolare Frentana, quali sfide? Intervista a Raffaele Cavallo

La Comunità di Progetto Cucina Popolare Frentana ha l’obiettivo di valorizzare la Cucina Popolare Frentana e recuperare le tradizioni gastronomiche dell’entroterra della provincia di Chieti.  Abbiamo intervistato Raffaele Cavallo, promotore e referente della comunità, per conoscere meglio il progetto Cucina Popolare Frentana. Conosciamo Raffaele Cavallo, referente e coordinatore del progetto.Appassionato di cucina e agricoltura, nel 1999 insieme ad alcuni amici fonda la Condotta di Slow Food Lanciano. È tra i promotori di iniziative come Cala Lenta, evento che ha fatto scoprire la costa dei trabocchi e la ristorazione a bordo di queste antiche “macchine da pesca”.Con Slow Food ha dato vita ai primi Presìdi regionali e nazionali, a cominciare da quello della Ventricina del Vastese nel 2000. Negli anni si è occupato di diversi progetti di valorizzazione in ambito enogastronomico e territoriale. Per Slow Food è stato responsabile della condotta di Lanciano, presidente regionale, consigliere nazionale, segretario regionale e attualmente è membro del consiglio nazionale dei garanti. Come e perché nasce il progetto?Quello che ci ha spinto a intraprendere questo percorso è l’esigenza di preservare e tramandare un patrimonio enogastronomico e culturale unico, quello della cucina popolare frentana che affonda le sue radici nella civiltà agropastorale dell’entroterra chietino, un lembo di terra che dalla Maiella orientale si protrae verso il mare.La cucina popolare frentana è cultura, identità e legame con il territorio. Si basa sulla semplicità e su materie prime locali, spesso umili. Ogni prodotto e ogni ricetta hanno storie e tradizioni antiche, frutto di quel sapere condiviso, tramandato di generazione in generazione.Quelle ricette, custodite dalle nostre nonne, sono cura nella scelta delle materie prime, rispetto della stagionalità, attenzione alle preparazioni, spesso esigenti in termini di tempi e ritualità.Tuttavia oggi la cucina popolare è in crisi, sia a livello familiare, sia nella ristorazione locale.Presso il grande pubblico non ha lo stesso appeal dell’alta cucina, quella stellata e blasonata dei grandi chef, in voga negli ultimi anni.Quelle preparazioni semplici legate alla tradizione rurale, rischiano di scomparire con le nostre nonne.          Noi vogliamo essere custodi di questo immenso patrimonio, recuperare e valorizzare la nostra anima più popolare e salvaguardare la memoria. Quali sono i piatti più rappresentativi?Sono quelli legati alle ricorrenze, ai momenti e ai riti della vita contadina e della campagna.Quindi al periodo della mietitura, l’uccisione del maiale, la vendemmia, la raccolta delle olive, e così via. Si tratta di una cucina dove verdure e legumi vanno per la maggiore, per le carni ci sono gli animali da cortile, mentre il maiale garantisce un’importante riserva di carne tutto l’anno con i salumi.Tra i piatti, per citarne alcuni, pizz e foje, le pallotte cace e ove, il cif e ciaf, le sagne a pezze, il rintrocilo, baccalà e peperoni, il coniglio cotto sotto il coppo (un grosso coperchio concavo di ferro che sfrutta il calore del camino). Quali sono gli obiettivi del progetto?Dare valore e dignità alla cucina popolare frentana e soprattutto ai suoi interpreti che spesso non sono giustamente valorizzati. Si pensa alla loro come una cucina minore.Quindi è importante mettere insieme gli operatori della ristorazione, gli agriturismi, sensibilizzarli alla tematica e dare loro la possibilità di raccontare questa cucina e il territorio attraverso un’unica narrazione. Con la comunità, possiamo incentivare anche la filiera agricola locale, che è parte integrante della cucina rurale.Chiaramente valorizzare la cucina popolare è anche l’occasione per attrarre i turisti verso l’entroterra e portarli a scoprire e riscoprire la semplicità dei piatti della memoria contadina. Avete un “target” di riferimento? Gli appassionati, gli amanti del cibo e della cucina all’insegna del buono, pulito e giusto. E’ su questa platea che andremo ad implementare una serie di attività. Quali azioni volete intraprendere? Andremo a implementare un’iniziativa articolata in più momenti nel corso dell’anno, in coincidenza dei rituali legati alla vita agricola, come ad esempio il Sant’Antonio, la vendemmia, la raccolta delle olive o in alternativa le quattro stagioni (primavera, estate, autunno, inverno).     In questi momenti, che si terranno presso i ristoranti e gli agriturismi aderenti alla comunità, sarà promosso un menu dedicato e a prezzo fisso per un periodo di due settimane.Quindi saranno proposti pranzi e cene a tema con il brand “Cucina popolare frentana” e nel corso di questi eventi saranno raccontati i piatti, la storia, la stagionalità dei prodotti e le proprietà nutrizionali.Per dare visibilità a questa iniziativa investiremo molto nella comunicazione digitale. Abbiamo già acquistato un dominio per un sito web dove saranno presenti gli agriturismi e i ristoranti del circuito, i menu, un calendario di appuntamenti, ricette, storia e curiosità sulla cucina frentana.Poi anche i social faranno la loro parte, su tutti Facebook e Instagram per l’implementazione di campagne mirate.Inoltre non ci piacerebbe rinunciare al vecchio cartaceo, quindi stiamo valutando la possibilità di realizzare un volume, magari da distribuire come inserto con i quotidiani, per raccontare  la cucina popolare frentana, le ricette e segnalare le diverse iniziative. Quali sfide?In questa fase sicuramente quella di coinvolgere e mettere insieme più portatori d’interesse sul territorio ovvero ristoranti e agriturismi. Poi riuscire a sensibilizzare il pubblico di riferimento e portare le persone, attraverso l’iniziativa legata alle “stagioni” della cucina popolare, a scoprire a tavola l’entroterra e le sue tradizioni enogastronomiche. E, almeno per questo primo anno, avremo anche la sfida Covid-19. Sappiamo cosa questa pandemia significhi per la ristorazione in generale. Tuttavia, questa potrebbe essere anche un’opportunità per le aree rurali, come quella dell’entroterra chietino, fuori dai circuiti turistici e dalle presenze della “massa”. Come vi siete organizzati? Chi aderisce alla Comunità di Progetto?Il promotore del progetto è Slow Food Lanciano e attualmente aderiscono alla comunità l’agriturismo Caniloro, l’azienda agrituristica Travaglini, l’agriturismo Grappolo d’Oro, l’agriturismo Za’ Culetta, l’agriturismo la Brocca, e il ristorante Cuore Rosso. Operativamente? Quali azioni concrete state implementando?  In questa fase stiamo cercando di coinvolgere nella comunità i ristoranti e gli agriturismi presenti sul territorio. È un momento di confronto, dopodiché andremo a implementare un piano di lavoro. Sarà necessario darsi una sorta di “disciplinare” interno, una Carta dei Custodi della Cucina Popolare Frentana alla quale dovranno aderire gli operatori del settore. E’ fondamentale in termini di tracciabilità dei prodotti, preparazione dei piatti della tradizione e dotazioni di cucina. Quali risultati volete raggiungere da qui a un anno? E come si potranno “visualizzare” concretamente?Il primo anno sarà un test, saremo condizionati sicuramente anche da questo clima di incertezza legato al Covid-19. Non ci aspettiamo che il progetto decolli subito, ci vorrà sicuramente più di un’edizione dedicata ai menu della cucina frentana per avere i primi numeri significativi in termini di presenze e partecipazione. Tuttavia speriamo di partire quanto prima con sito e campagne social, quindi cominciare a sensibilizzare il pubblico di riferimento, a far conoscere la cucina popolare frentana e a far capire anche ai ristoratori l’importanza di questa iniziativa, la necessità di lavorare insieme e perseguire un’azione strategica

Cucina Popolare Frentana
Verso una Carta dei Custodi della Cucina Popolare Frentana

Verso una Carta dei Custodi della Cucina Popolare Frentana

Gli agriturismi e i ristoratori aderenti si vincolano a sottoscrivere ed utilizzare una Carta dei Custodi della Cucina Popolare Frentana. Di seguito le linee guida: 1. TracciabilitàIl partecipante all’iniziativa dovrebbe essere in grado di tracciare tutte le materie prime utilizzate. I prodotti della terra freschi, devono essere quelli del periodo e del territorio, di filiera corta, indicando le origini, la provenienza, il metodo di coltivazione. Anche per le carni, provenienza e sistema di allevamento che tenga conto del benessere animale. 2. Preparazioni alimentariPer quel che riguarda le preparazioni devono essere quelle dell’areale in cui ha sede il punto di ristoro e di cui esistono tracce, documentazione. Un punto di partenza potrebbero essere le preparazioni elencate nell’Atlante dei Prodotti Tradizionali d’Abruzzo e più diffusi nella provincia di Chieti, necessariamente da implementare con altre preparazioni, molto diffuse sul territorio. 3. Dotazioni di cucinaFra le dotazioni di cucina, oltre a quelle consuete e “moderne”, dovrebbero esserci un camino o una pertinenza simile dove poter cucinare sulla brace o al coppo, e quindi il coppo, le frizzore per friggere, spianatoi e matterelli, la chitarra (maccarunare), caffettiere, ideali quelle napoletane, cocci e terracotte di diverse

La Cucina Popolare Frentana
Le linee guida del progetto

Le linee guida del progetto

Parlare di cucina popolare è uno strumento per costruire un cammino moderno di riscoperta della tradizione gastronomica, capace di stimolare sensibilità nuove e generare economia in un processo che porti alla conoscenza delle produzioni locali, degli operatori, di nuovi spazi di consapevolezza. L’impegno è a sostenere e tutelare i piccoli produttori per non perdere la tradizione, raccontando al meglio il territorio frentano più autentico. Partendo appunto dalla cucina popolare e da un ingrediente da proteggere, l’artigianalità con l’obiettivo di custodire il patrimonio di saperi che esiste dietro a ogni piatto. Gli obiettivi del progetto sono:– Valorizzazione dei prodotti, della produzione agricola e dell’allevamento locali.– Conoscenza dei prodotti agricoli e dell’allevamento locale da parte dei consumatori in termini di proprietà nutrizionali e di utilizzo.– Recupero delle tradizioni culinarie dell’entroterra frentano che offra uno spaccato delle sue potenzialità gastronomiche.– Sviluppo delle produzioni agricole e agroalimentari locali di qualità.– Diffusione della cultura e delle tradizioni culinarie e conseguente sostegno al processo d’identificazione e valorizzazione dell’immagine dell’entroterra frentano del territorio del Gal Maiella Verde. L’iniziativaL’iniziativa consiste, in primo luogo, nello studio e nella realizzazione di specifici menù con l’utilizzo dei prodotti agricoli di stagione e dell’allevamento locale e il recupero di tradizioni gastronomiche delle comunità dell’area frentana. L’iniziativa sarà articolata in più momenti nel corso dell’anno, in coincidenza delle feste rituali o di eventi legati alla vita agricola, per citarne alcuni: la festa Sant’Antonio Abate, il Carnevale, la Pasqua, la trebbiatura, la vendemmia, la raccolta delle olive, la vigilia della Concezione, le festività natalizie o, in alternativa, in ognuna delle quattro stagioni (primavera, estate, autunno, inverno). In tali momenti sarà promosso un periodo della durata, indicativa, di due settimane dedicato alle ricette della ricorrenza o della tradizione. Nello specifico verranno proposti pranzi e cene tematici con il brand “Cucina popolare frentana” per la valorizzazione dei prodotti del territorio del Gal Maiella Verde. L’iniziativa avrà luogo negli agriturismi e ristoranti del territorio compreso nell’area del Gal Maiella Verde all’interno della provincia di Chieti specializzati nella preparazione di piatti della tradizione frentana. Nel corso dell’evento saranno illustrati ai clienti/consumatori le principali caratteristiche delle ricette proposte e, in generale, dei piatti della tradizione, la stagionalità dei prodotti, le proprietà nutrizionali.  L’iniziativa coinvolgerà tra i 10 e i 20 agriturismi e ristoranti per edizione – una per ogni stagione, a partire dall’estate 2020 (estate 2020, autunno 2020, inverno 2020/2021, primavera 2021). Inoltre saranno coinvolti imprenditori agricoli locali e operatori della ristorazione Le finalitàSaranno studiati e realizzati specifici menù dedicati alla valorizzazione della Cucina Popolare Frentana locale e al recupero di tradizioni gastronomiche dell’entroterra della provincia di Chieti. I menù concordati saranno proposti a prezzi convenzionati con l’obiettivo di ampliare la platea dei consumatori e, di conseguenza, l’utilizzo dei prodotti agricoli da filiera breve e/o corta con evidenti benefici, in termini economici e lavorativi, per gli operatori del settore agricolo della provincia di Chieti nonché di fornire agli stessi una corretta informazione ed educazione alimentare L’iniziativa sarà sostenuta da un’importante campagna di comunicazione con l’utilizzo dei media tradizionali (stampa, radio, televisioni) e dei nuovi media (sito internet, social media). Potranno essere realizzati anche materiali informativi su supporto cartaceo che propongono ricette autentiche della cucina popolare nonché video spot dedicati ai piatti della memoria. La strategia comunicativa sarà orientata a mettere in relazione la valorizzazione della agricoltura e dell’allevamento locali e delle tradizioni