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pallotte cacio e uovo
“Cucina popolare frentana: tracce d’identità”, dal primo all’undici dicembre torna la quarta edizione del progetto

“Cucina popolare frentana: tracce d’identità”, dal primo all’undici dicembre torna la quarta edizione del progetto

La divulgazione di ricette identitarie, il coinvolgimento dei protagonisti e la proposta a tavola di speciali menù appositamentepensati per la rassegna di cultura enogastronomica. Da domani primo dicembre fino all’undici, torna, con l’edizione d’inverno, Cucina popolare frentana, il progetto di Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano che, attraverso narrazioni autentiche e il coinvolgimento di interpreti spesso non blasonati, ha l’obiettivo di restituire dignità ai saperi della tavola. Sono quattordici le strutture, tra agriturismi e ristoranti, che si trovano a Lanciano, Altino, Borrello, Casoli, Guardiagrele, Montazzoli, Palombaro, Pizzoferrato, Rocca San Giovanni, San Martino sulla Marrucina, Scerni e Torricella Peligna, che ospiteranno il quarto appuntamento della rassegna. In questi borghi della provincia di Chieti, all’interno dei loro locali, osti, cuochi, ristoratori che in molti casi sono anche contadini, allevatori, norcini, olivicoltori, diventeranno i primi ambasciatori di saperi e prodotti locali anche attraverso attività specifiche rivolte ad avventori e turisti. Inoltre ciascuna struttura porterà in tavola un menù specifico a 35€ (con un calice di vino in abbinamento) realizzato in esclusiva per la manifestazione (che si svolgerà dal 1° all’11 dicembre). Sulle tavole dell’edizione Inverno, sarà possibile trovare: pallotte cac’ e ove, pizza “scima”, zuppe di legumi, polenta con baccalà e peperoni; primi piatti di pasta fresca tirata a mano tra cui tacconi, ndurcilloni, chitarra, sagnette; secondi di carne di maiale, papera, agnello e coniglio preparata sotto il coppo con le patate, al tegame con formaggio e uova e alla brace. Tra i dolci, le tradizionali preparazioni natalizie, la classica pizza dolce, la pizza di formaggio e la pasticceria secca tra cui i cellipieni di Montazzoli, le pizzelle con la crema, i tarallucci, le totare casolane. Cucina Popolare Frentana è anche uno strumento di divulgazione e conoscenza di una zona della provincia di Chieti che può contare su un patrimonio immateriale autentico e profondamente legato all’agricoltura, che da Lanciano guarda verso il primo entroterra fino alla montagna madre e alle colline del Vastese, un’area che può contare su un patrimonio immateriale autentico e profondamente legato all’agricoltura. Una prima raccolta di immagini, filmati e videointerviste documenta infatti le originali testimonianze dei protagonisti, le preparazioni di alcuni piatti e le ricette identitarie della cucina popolare frentana. Preparata con l’utilizzo di materie prime spesso molto umili, la ricetta, restituita nei filmati realizzati dal regista lancianese Francesco Enzo Testa, diventa così uno strumento essenziale per rivelare in pochi minuti il valore intrinseco della civiltà agro-pastorale del territorio che dalla Majella orientale guarda il mare; per parlare di cibo, di come si produce e di come si trasforma ma anche per raccontare rituali autentici e mostrare gli antichi strumenti di cucina, dal coppo ai tegami di terracotta. Girate nei campi e all’interno delle strutture, con le indicazioni su prodotti e preparazioni che arrivano dalla viva voce degli osti custodi, le videoricette sono state pubblicate sul canale YouTube “Cucina Popolare Frentana” (https://www.youtube.com/channel/UCV6VuFUHZNg15qsRUmBG4xg) e contestualmente proposte sulle pagine social Instagram e Facebook del progetto, facendo registrare in questi mesi un interesse crescente. “Accanto al prezioso lavoro di conservazione e di divulgazione di un patrimonio culturale che rischia in parte di scomparire, fatto di ricette, strumenti, riti gastronomici legati alle stagioni e a speciali ricorrenze; con questo progetto intendiamo costruire – hanno spiegato i promotori Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano – un cammino moderno di riscoperta della tradizione gastronomica locale che possa stimolare sensibilità nuove e generare economia all’interno di un processo che porti alla conoscenza e alla consapevolezza dell’inestimabile patrimonio della cultura agro-pastorale abruzzese. Il nostro impegno e quello di tutti i protagonisti, che rappresentano il vero valore aggiunto di Cucina popolare frentana, che, teniamo a ribadire un progetto a più voci – hanno concluso – è anche quello di sostenere e tutelare i piccoli produttori e raccontare al meglio il territorio frentano più autentico a partire da un ingrediente da proteggere, l’artigianalità, che è anche unicità, con l’obiettivo di custodire il patrimonio di saperi che esiste dietro a ogni piatto”. Per partecipare all’iniziativa basterà contattare direttamente il locale scelto per vivere la propria esperienza enogastronomica e definire la prenotazione. Di seguito gli agriturismi e ristoranti che aderiscono: Aia Verde (Pizzoferrato), Caniloro (Lanciano), Colle Tripio (Guardiagrele), Cuore Rosso (Altino), Fattoria dell’Uliveto (Scerni), Il Grappolo d’Oro (Lanciano), Il Vecchio Moro (Torricella Peligna), La Brocca (San Martino sulla Marruccina), La Collinetta (Montazzoli), Osteria La Frasca (Scerni), Shangrilà (Borrello), Trattoria del Pagano (Palombaro), Travaglini (Casoli), Za’ Culetta (Rocca San Giovanni). Per leggere i menù: Instagram Cucina Popolare Frentana | Facebook Cucina Popolare Frentana | Siti delle strutture che

Un’estate irresistibile per la Cucina popolare frentana

Un’estate irresistibile per la Cucina popolare frentana

Per valorizzare i prodotti e le tradizioni gastronomiche locali, i cuochi siano ponte fra produttori e consumatori. Nella convinzione che un’alleanza autentica fra produttori e osti sia una relazione imprescindibile e da cui partire per raccontare un territorio anche attraverso le sue ricette tradizionali, si è conclusa l’edizione Estate 2022 del progetto Cucina Popolare Frentana. A differenza delle edizioni precedenti, nelle quali, per un tempo stabilito di circa due settimane, si è promossa la tradizione gastronomica frentana nelle strutture aderenti con menù e costi concordati, si è pensato di estendere il format all’intero periodo estivo con l’obiettivo di intercettare anche turisti ed appassionati in visita in Abruzzo e in particolare sulla Costa dei Trabocchi, territorio contiguo a quello interessato dal progetto. Si è provveduto a realizzare una brochure ad hoc nella quale attraverso testi e immagini si è dato conto del progetto, specificando che l’iniziativa “racconta il patrimonio identitario del territorio frentano, nato per recuperare, e soprattutto, diffondere e comunicare il valore che la cultura popolare porta con sé e restituire, conoscenze e abitudini della civiltà contadina e l’incanto di certi riti gastronomici” e proponendo un viaggio speciale nella cultura gastronomica del territorio frentano. Per favorire riconoscibilità e valore al progetto, sono state realizzate delle targhe da apporre all’esterno dei 12 fra ristoranti ed agriturismi che mostrano il marchio del progetto Cucina Popolare Frentana e contribuiscono a rendere dunque identificabile l’iniziativa ben prima di sedersi a

Cucina popolare frentana, divulghiamo insieme la tradizione

Cucina popolare frentana, divulghiamo insieme la tradizione

La Cucina Popolare è un’iniziativa a cura del GAL Maiella Verde con Slow Food Lanciano, che coinvolge una rete di ristoratori custodi dei saperi e dei sapori della nostra terra. Dal 30 agosto è partita una nuova campagna social per Cucina Popolare Frentana che prevede: elenco e indirizzi di ristoratori per menù di fine estate campagna promozione sul canale youtube engagement su vari contenuti recruitment altre attività (agriturismi e ristoranti tipici) per partecipare alle prossime edizioni. Quest’ultimo obiettivo è fondamentale per una comunità di custodi sempre più coesa e per tramandare il patrimonio identitario della cultura popolare frentana. Grazie al coinvolgimento di ristoratori ed osti custodi, con la proposta di preparazioni e pietanze che raccontano il valore intrinseco della civiltà agro-pastorale di un territorio ricco e meraviglioso, siamo convinti di costruire un cammino moderno di riscoperta della tradizione gastronomica, capace di stimolare sensibilità nuove e generare economia in un processo che porti alla conoscenza delle produzioni locali, degli operatori, di nuovi spazi di consapevolezza. Chiunque, proprietario di un agriturismo o ristorante nella provincia di Chieti e custode di ricette tradizionali, sia interessato ad unirsi all’ambizioso progetto di divulgare la cucina tradizionale frentana può contattarci attraverso le nostre piattaforme per entrare a far parte della Comunità di

Esperienze gastronomiche e videointerviste per restituire dignità ai saperi della tavola

Esperienze gastronomiche e videointerviste per restituire dignità ai saperi della tavola

“Cucina popolare frentana: tracce d’identità”, al via la seconda edizione del progetto Da un lato l’esperienza concreta dentro gli agriturismi e dall’altro videointerviste ai custodi dei saperi e prodotti locali e le ricette pubblicate in rete: torna da oggi, mercoledì 20 aprile, al 4 maggio, l’edizione di primavera di Cucina popolare frentana, il progetto annuale di Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano che ha l’obiettivo di restituire dignità ai saperi della tavola grazie a narrazioni genuine ed interpreti spesso non blasonati. Attraverso il coinvolgimento dei protagonisti, la divulgazione di ricette identitarie e la proposta a tavola di menù espressamente pensati per la rassegna; nel corso del 2022 Cucina popolare frentana racconterà il meglio della cultura gastronomica del territorio teatino che da Lanciano guarda verso il primo entroterra fino alla montagna madre e alle colline del Vastese, un’area che può contare su un patrimonio immateriale autentico e profondamente legato all’agricoltura. Sono dodici le strutture, tra agriturismi e ristoranti, che si trovano a Lanciano, Altino, Casoli, Guardiagrele, Rocca San Giovanni, Palombaro, Pizzoferrato, San Martino sulla Marrucina, Scerni e Torricella Peligna, che ospiteranno il secondo step della rassegna. Qui osti, cuochi, ristoratori che in molti casi sono anche contadini ed allevatori, diventeranno i primi ambasciatori di saperi e prodotti locali anche attraverso attività specifiche rivolte ad avventori e turisti. In particolare ciascuna struttura porterà in tavola un menù specifico a 30€ (con un calice di vino in abbinamento) realizzato in esclusiva per la manifestazione (che si svolgerà da oggi, 20 aprile al 4 maggio) che si ripeterà ciclicamente, nel corso dell’anno, in corrispondenza con il cambiamento delle stagioni. Tra i piatti proposti nell’edizione di primavera: pallotte cac’ e ove, frittatina con mugnoli selvatici, pizza “scima”, primi (rigorosamente di pasta fresca tirata a mano) e secondi proposti con carciofi, asparagi, erbe di campo, l’immancabile agnello, ma anche il capretto cucinati sotto il coppo con le patate e al tegame con formaggio e uova e diverse pietanze pasquali. Parallelamente è partito il progetto di documentazione attraverso foto, video ed interviste che permetterà di raccogliere in digitale le testimonianze dei protagonisti, i racconti di originali e peculiari attività di preparazione di alcuni piatti, oltre che un vademecum con le 10 ricette identitarie della cucina popolare frentana. Nei filmati, realizzati dal regista lancianese Francesco Enzo Testa, la ricetta, preparata con l’utilizzo di materie prime spesso molto umili, diventa strumento essenziale per rivelare in pochi minuti il valore intrinseco della civiltà agro-pastorale del territorio che dalla Majella orientale, la montagna madre, guarda il mare, parlando di cibo, di come si produce e di come si trasforma, raccontando preparazioni e rituali autentici e mostrando  gli antichi strumenti di cucina, dal coppo ai tegami di terracotta, Le prime videoricette, girate nei campi e all’interno delle strutture, con le indicazioni su prodotti e preparazioni che arrivano dalla viva voce degli osti custodi, sono state pubblicate sul canale YouTube “Cucina Popolare Frentana” e contestualmente proposte sulle pagine social Instagram e Facebook del progetto, facendo registrare interesse e curiosità. “Il progetto sulla cucina popolare frentana– hanno spiegato i promotori Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano – non è solo uno strumento per fare memoria, ma anche un modo per costruire un cammino moderno di riscoperta della tradizione gastronomica locale, capace di stimolare sensibilità nuove e generare economia all’interno di un processo che porti di conoscenza e consapevolezza dell’inestimabile patrimonio della cultura agro-pastorale abruzzese. Il nostro impegno e quello di tutti i protagonisti, che rappresentano il vero valore aggiunti del progetto Cucina popolare frentana – hanno concluso – è a sostenere e tutelare i piccoli produttori per non perdere la tradizione, raccontando al meglio il territorio frentano più autentico a partire da un ingrediente da proteggere, l’artigianalità, con l’obiettivo di custodire il patrimonio di saperi che esiste dietro a ogni piatto”. Per partecipare all’iniziativa basterà contattare direttamente il locale scelto per vivere la propria esperienza enogastronomica e definire la prenotazione. Di seguito gli agriturismi e ristoranti che aderiscono: Aia Verde (Pizzoferrato), Caniloro (Lanciano), Colle Tripio (Guardiagrele), Cuore Rosso (Altino), Fattoria dell’Uliveto (Scerni), Il Grappolo d’Oro (Lanciano), Il Vecchio Moro (Torricella Peligna), La Brocca (San Martino sulla Marruccina), Osteria La Frasca (Scerni), Trattoria del Pagano (Palombaro), Travaglini (Casoli), Za’ Culetta (Rocca San Giovanni). Per leggere i menù: Instagram Cucina Popolare Frentana | Facebook Cucina Popolare Frentana | Siti delle strutture che aderiscono. Per guardare le videointerviste Canale Youtube Cucina Popolare Frentana Il progetto a cura del GAL Maiella Verde con Slow Food Lanciano è finanziato con fondi FEASR – PSR Abruzzo 2014/2022 MISURA 19 “Leader” SOTTOMISURA 19.2 “Sostegno all’esecuzione degli interventi nell’ambito della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo”. L’Ufficio Stampa Francesca Piccioli Francesca.piccioli@alice.it e francy.piccioli@gmail.com Lanciano, 20 aprile

Al via il 10 gennaio il progetto di Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano

Al via il 10 gennaio il progetto di Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano

Esperienze gastronomiche e videointerviste per restituire dignità ai saperi della tavola attraverso ricette, racconti e il coinvolgimento degli interpreti di saperi e prodotti locali. Durerà un anno l’attività di recupero e valorizzazione. Non solo piatti preparati secondo tradizione seguendo la stagionalità delle materie prime, ma anche e soprattutto la sintesi gastronomica della cultura e dell’identità della cucina popolare attraverso videointerviste e filmati. Il 2022 si apre con il nuovo progetto “Cucina popolare frentana: tracce d’identità” di Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano che in dodici mesi racconterà, attraverso il coinvolgimento dei protagonisti e le ricette identitarie, il meglio della cultura gastronomica del territorio teatino che da Lanciano guarda verso il primo entroterra fino alla montagna madre e alle colline del Vastese, un’area che può contare su un patrimonio immateriale autentico, profondamente legato all’agricoltura. Si parte il 10 gennaio, con il racconto dei “riti” dell’uccisione del maiale legati alle tradizione di Sant’Antonio Abate, per passare alla realizzazione degli insaccati, dai salami, al salsicciotto frentano, alla ventricina, che verranno affidati, dopo le sapienti attività di concia e lavorazione delle carni, alla stagionatura; fino alla preparazione di piatti a base di carne fresca suina, come, ad esempio la spadallata di pasta di ventricina, il cif e ciaff di maiale, gli Ndurcillone al sugo di ventricina, la panella di mais con salsiccia di fegato, i Tajarille con cotiche e fagioli, la polenta di mais con sugo di costatine e salsiccia di maiale. Ad ospitare il primo step di progetto saranno 11 strutture, tra agriturismi e ristoranti, che si trovano a Lanciano, Atessa, Altino, Casoli, Guardiagrele, Rocca San Giovanni, Palombaro, Pizzoferrato, Scerni, Torricella Peligna ma molte altre sono le attività che hanno dato la propria adesione e che saranno coinvolte nei prossimi mesi. Proprio con l’intento di restituire dignità ai saperi della tavola attraverso racconti poco conosciuti ed interpreti spesso non blasonati, gli agriturismi che hanno sottoscritto il patto di comunità della cucina popolare frentana e che si ritrovano in determinati valori e modus operandi, proporranno dunque piatti di una cucina di tradizione e di territorio, diventando così ambasciatori di saperi e prodotti locali. In particolare ciascuna struttura porterà in tavola un menu stagionale a 30€ (con un calice di vino in abbinamento) realizzato in esclusiva per la manifestazione che si svolgerà dal 10 al 23 gennaio e che si ripeterà ciclicamente, nel corso dell’anno, in corrispondenza con il cambiamento delle stagioni, per apprezzare al meglio il patrimonio delle materie prime offerte dal territorio e i conseguenti piatti tradizionali. Inoltre, non appena la situazione epidemiologica lo consentirà, saranno organizzati momenti di incontro in presenza con alcuni osti custodi della cucina popolare frentana che si ritroveranno a dialogare con avventori e curiosi coinvolgendoli in attività specifiche, dalla raccolta di ortaggi e verdure di campo, alla preparazione vera e propria di ricette. Mentre, invece, è già partito il progetto di documentazione attraverso foto, video ed interviste che alla fine del progetto permetterà di raccogliere in digitale le testimonianze dei protagonisti, i racconti di originali e peculiari attività di preparazione di alcuni piatti, oltre che un vademecum con le 10 ricette identitarie della cucina popolare frentana. Attraverso la ricetta e l’utilizzo di materie prime spesso molto umili, si parlerà, dunque, di cibo, di come si produce e di come si trasforma, con l’obiettivo di trovare, in preparazioni e rituali autentici, il valore intrinseco della civiltà agro-pastorale del territorio che dalla Majella orientale, la montagna madre, guarda il mare. Sarà dato valore agli antichi strumenti di cucina, come per esempio il camino e il coppo, provando a raccontare, ma senza autocelebrazioni, i tempi in cui ogni contrada aveva il suo mulino con l’obiettivo di offrire un’esperienza gastronomica che è anche narrazione affidata a chi prepara quello specifico piatto. Ecco perché, gli organizzatori rivolgono un invito ai cuochi e alle strutture che veicolano un messaggio di autenticità attraverso una cucina legata alle tradizioni, alle stagioni e ai prodotti della terra, di aderire alla comunità di progetto attraverso l’iscrizione sul sito cucinapopolarefrentana.maiellaverde.it oppure chiamando il numero 338.2680783.  “Parlare di cibo – hanno spiegato i promotori Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano – significa parlare di salute, benessere, conoscenza dei tempi e delle stagioni e del rapporto che lega gli uomini alla loro terra e fa nascere i prodotti più buoni. Per questo riteniamo che il progetto sulla cucina popolare oggi non sia solo uno strumento per fare memoria, per riscoprire identità e legami con la terra e con il lavoro, ma anche uno strumento per costruire un cammino moderno di riscoperta della tradizione gastronomica, capace di stimolare sensibilità nuove e generare economia in un processo che porti alla conoscenza delle produzioni locali, degli operatori, di nuovi spazi di consapevolezza. L’impegno – hanno concluso – è a sostenere e tutelare i piccoli produttori per non perdere la tradizione, raccontando al meglio il territorio frentano più autentico. Partendo appunto dalla cucina popolare e da un ingrediente da proteggere, l’artigianalità, con l’obiettivo di custodire il patrimonio di saperi che esiste dietro a ogni piatto”. Per partecipare all’iniziativa basterà contattare direttamente il locale scelto per vivere la propria esperienza enogastronomica e concordare la prenotazione. Di seguito gli agriturismi e ristoranti che aderiscono: Aia Verde (Pizzoferrato), Caniloro (Lanciano), Colle Tripio (Guardiagrele), Cuore Rosso (Altino), Fattoria dell’Uliveto (Scerni), Il Vecchio Moro (Torricella Peligna), La Brocca (San Martino sulla Marruccina), Osteria La Frasca (Scerni), Trattoria del Pagano (Palombaro), Travaglini (Casoli), Za’ Culetta (Rocca San Giovanni). Per leggere i menù: Instagram Cucina Popolare Frentana | Facebook Cucina Popolare Frentana | Siti delle strutture che aderiscono. Il progetto a cura del GAL Maiella Verde con Slow Food Lanciano è finanziato con fondi FEASR – PSR Abruzzo 2014/2022 MISURA 19 “Leader” SOTTOMISURA 19.2 “Sostegno all’esecuzione degli interventi nell’ambito della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo”. L’Ufficio Stampa Francesca Piccioli Francesca.piccioli@alice.it e francy.piccioli@gmail.com Lanciano, 7 gennaio